Patrocinio a spese dello Stato gratuito: tutte le informazioni a riguardo, i requisiti e i limiti di reddito

Il gratuito patrocinio, noto anche come patrocinio a spese dello stato, è un istituto previsto dal D.P.R. 115/2002 che permette ai cittadini economicamente disagiati di essere assistiti da un avvocato senza dover sostenere le spese legali.

Il patrocinio a spese dello Stato gratuito è una disposizione legale in Italia che consente l’accesso gratuito ai servizi legali per i cittadini che non hanno la capacità economica di sostenere le spese per la difesa legale. Questo diritto è fondamentale per garantire l’uguaglianza di accesso alla giustizia. Per beneficiare di tale patrocinio, i richiedenti devono soddisfare specifici requisiti di reddito, stabiliti annualmente, che determinano l’ineleggibilità per l’assistenza legale gratuita.

I requisiti includono un tetto di reddito annuo lordo del nucleo familiare del richiedente, al di sotto del quale si ha diritto a ricevere il patrocinio. Questi limiti di reddito sono aggiornati periodicamente per riflettere le condizioni economiche correnti. La procedura per la richiesta di patrocinio a spese dello Stato prevede la compilazione e la presentazione di un modulo specifico presso l’ufficio competente, accompagnato da una dichiarazione dei redditi e altri documenti che attestino la situazione economica del richiedente.

Il patrocinio copre una varietà di spese legali, tra cui onorari per avvocati, spese processuali e altri costi associati alla difesa legale. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni e condizioni specifiche che possono influenzare l’ammontare del sostegno finanziario e i tipi di procedimenti legali coperti. Questo strumento rappresenta un aspetto fondamentale della giustizia sociale e dell’accesso equo al sistema giudiziario per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria.

In questo articolo parleremo di:

  • Cos’è il gratuito patrocinio
  • Come funziona il gratuito patrocinio in ambito penale
  • Differenza tra gratuito patrocinio e difesa d’ufficio
  • Quali sono i requisiti e i limiti di reddito per accedere al gratuito patrocinio

Come fare richiesta per il gratuito patrocinio

Cos’è il gratuito patrocinio

Il gratuito patrocinio, o patrocinio a spese dello stato, è un istituto che permette ai cittadini non abbienti di essere assistiti da un avvocato senza dover sostenere alcuna spesa.L’obiettivo principale è quello di garantire il diritto di difesa sancito dall’articolo 24 della Costituzione.

Grazie al gratuito patrocinio, se l’istanza viene accolta, sarà lo stato a farsi carico del pagamento dell’onorario dell’avvocato e di tutte le altre spese legali, come ad esempio quelle per ottenere copie degli atti processuali o nominare un consulente tecnico.L’avvocato non può in alcun modo richiedere compensi o rimborsi all’assistito ammesso al gratuito patrocinio.

Il patrocinio a spese dello stato è previsto nei processi civili, amministrativi, contabili, tributari e negli affari di volontaria giurisdizione, purché le ragioni dell’interessato non risultino manifestamente infondate.

Gratuito patrocinio in ambito penale

In ambito penale la procedura per accedere al gratuito patrocinio è leggermente diversa.L’istanza va presentata dall’interessato o dal suo avvocato presso la cancelleria del magistrato che sta seguendo il procedimento.

Possono fare richiesta di gratuito patrocinio:

  • L’imputato
  • La persona offesa dal reato
  • Il danneggiato che intende costituirsi parte civile
  • Il responsabile civile
  • Differenza tra gratuito patrocinio e difesa d’ufficio

Spesso si fa confusione tra gratuito patrocinio e difesa d’ufficio. In realtà si tratta di due istituti diversi, con finalità differenti.

Il difensore d’ufficio è l’avvocato che viene nominato d’ufficio all’imputato che non ha un difensore di fiducia. Tuttavia, a differenza del patrocinio a spese dello stato, il difensore d’ufficio va retribuito dall’assistito.Il gratuito patrocinio invece consente anche a chi ha un difensore d’ufficio di non dover sostenere le spese legali se il reddito rientra nei limiti previsti.

Requisiti e limiti di reddito per il gratuito patrocinio

Per essere ammessi al gratuito patrocinio bisogna rispettare determinati requisiti reddituali.In base all’articolo 76 del DPR 115/2002, può richiedere il gratuito patrocinio chi ha un reddito imponibile non superiore a 12.938,05 euro (soglia aggiornata per il 2023).Se l’interessato convive con il coniuge o altri familiari, il limite è aumentato di 1.056,07 euro per ogni familiare convivente.

Ai fini del calcolo del reddito rilevano tutte le entrate, anche quelle esenti IRPEF, ad esempio:

  • Reddito da lavoro o da pensione
  • Reddito di cittadinanza
  • Assegno di mantenimento percepito dall’ex coniuge
  • Canoni di locazione di immobili

Come fare richiesta per il gratuito patrocinio

Per avanzare richiesta di gratuito patrocinio è necessario presentare apposita istanza.In ambito penale l’istanza va presentata presso la cancelleria del magistrato che sta seguendo il procedimento.In ambito civile l’istanza va inoltrata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del luogo in cui ha sede l’autorità giudiziaria che dovrà pronunciarsi sulla causa.

All’istanza va allegata:

  • Copia di un documento di identità valido
  • Autocertificazione attestante il possesso dei requisiti reddituali

Il magistrato o il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati valuteranno l’ammissibilità dell’istanza sulla base della documentazione prodotta.Se la richiesta verrà accolta, verrà emesso il decreto di ammissione al gratuito patrocinio, che avrà validità per tutti i gradi di giudizio.

Quando può essere revocato il gratuito patrocinio

Il provvedimento di ammissione al gratuito patrocinio può essere revocato se:

  • Nel corso del processo mutano le condizioni reddituali del beneficiario
  • Risulta che non sussistevano i requisiti per l’ammissione al beneficio

Inoltre, il gratuito patrocinio non può essere concesso se l’interessato è già assistito da più di un difensore.

Quando non si può accedere al gratuito patrocinio

Ci sono alcuni casi in cui è escluso il gratuito patrocinio: Indagati o imputati per reati in materia di evasione fiscale.Condannati definitivi per associazione mafiosa o reati legati a traffico di stupefacenti o contrabbando di tabacchi

Conclusioni

Il gratuito patrocinio è uno strumento che permette anche ai meno abbienti di essere adeguatamente assistiti e difesi in un procedimento giudiziario, senza costi eccessivi.Rispettando i requisiti reddituali previsti, presentando correttamente l’istanza e la relativa documentazione, è possibile ottenere questo importante beneficio.In caso di dubbi o per ricevere assistenza nella procedura, è consigliabile rivolgersi ad un avvocato esperto in materia.

Domande Frequenti

Quali sono i limiti di reddito per accedere al gratuito patrocinio nel 2023?

Per il 2023, il limite di reddito per una persona singola è pari a 12.938,05 euro. Tale soglia viene incrementata di 1.056,07 euro per ogni familiare convivente.

Quale documentazione bisogna presentare per fare richiesta?

Per la richiesta servono: documento d’identità valido, autocertificazione attestante il reddito familiare, eventuali certificazioni su stato di famiglia o residenza.

Il gratuito patrocinio copre tutte le spese legali?

Sì, se si è ammessi al beneficio lo Stato copre interamente le spese legali, inclusi onorari dell’avvocato e del consulente tecnico.

Si può revocare l’ammissione al gratuito patrocinio?

Sì, il provvedimento può essere revocato se emergono situazioni di reddito diverse da quelle dichiarate o vengono meno i requisiti di ammissione.

Il beneficio è valido per tutti i gradi di giudizio?

Sì, l’ammissione al gratuito patrocinio si estende automaticamente anche ai successivi gradi di giudizio senza necessità di ripresentare l’istanza.

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