La diffamazione sui social è un reato previsto dall’articolo 595 del codice penale. Viene punita con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa chi offende l’altrui reputazione comunicando con il mezzo della stampa o con un mezzo di pubblicità .
I social network vengono equiparati a un mezzo di pubblicità , quindi la diffamazione sui social è una forma aggravata di diffamazione.
Cosa si rischia
“Cosa si rischia” in italiano può significare “What do you risk?” in inglese, ma può variare a seconda del contesto. Potrebbe riferirsi a una discussione su potenziali conseguenze o a una valutazione dei rischi in una situazione specifica.
Per fornire una risposta accurata, è importante conoscere il contesto o l’argomento specifico a cui ti riferisci.Essendo una forma aggravata, la diffamazione sui social prevede pene più severe:
- Reclusione da 6 mesi a 3 anni
- Multa non inferiore a 516 euro
Oltre alla sanzione penale, il diffamatore è tenuto al risarcimento del danno, che può essere anche molto elevato.
Esempi di diffamazione sui social
Esempi di diffamazione sui social possono includere false accuse, insulti ingiusti o divulgazione di informazioni private senza autorizzazione. Questi comportamenti dannosi possono danneggiare la reputazione e il benessere delle persone coinvolte.”
La diffamazione sui social può avvenire attraverso:
- Commenti ingiuriosi o lesivi della reputazione su Facebook, Instagram, WhatsApp, etc.
- Foto o vignette offensive pubblicate sui social
- Attribuzione di qualità negative o fatti non veri
Tuttavia è lecita la critica fondata su fatti veri e rispettosa della dignità altrui.
Come difendersi dalla diffamazione sui social
La diffamazione sui social media è diventata una preoccupazione sempre più diffusa in un’epoca in cui la comunicazione online è onnipresente.
La diffamazione, intesa come la diffusione di affermazioni false o dannose su una persona o un’organizzazione, può causare danni significativi alla reputazione e al benessere emotivo.
Tuttavia, esistono alcune misure che è possibile adottare per difendersi dalla diffamazione sui social media. Di seguito, esamineremo alcune strategie efficaci per affrontare questa sfida:
- Conservare le Prove: La prima cosa da fare quando ci si trova di fronte a diffamazione sui social è conservare tutte le prove. Questo include screenshot di post, commenti o messaggi diffamatori. Queste prove possono essere fondamentali per dimostrare la falsità delle affermazioni fatte contro di voi.
- Contattare l’Autore: In alcuni casi, può essere utile contattare direttamente l’autore delle affermazioni diffamatorie. Chiedere gentilmente di rimuovere o correggere il contenuto può portare a una soluzione pacifica.
- Segnalare ai Social Media: La maggior parte delle piattaforme di social media ha politiche contro la diffamazione e il cyberbullismo. È possibile segnalare i contenuti diffamatori alle piattaforme stesse affinché vengano rimossi.
- Consultare un Avvocato: Se la diffamazione sta causando danni significativi alla vostra reputazione o alla vostra vita professionale, potrebbe essere opportuno consultare un avvocato specializzato in diritto dei media o della privacy. Questo professionista può aiutarvi a valutare le opzioni legali disponibili.
- Pubblica una Retrattazione: In alcuni casi, potreste cercare di negoziare con l’autore della diffamazione affinché pubblichi una retrattazione pubblica delle affermazioni false.
- Educare e Sensibilizzare: In generale, promuovere una maggiore consapevolezza sul tema della diffamazione sui social media può contribuire a prevenirne la diffusione. Condividere storie di persone che hanno affrontato la diffamazione e come l’hanno gestita può essere utile per educare gli altri.
- Proteggersi con Impostazioni di Privacy: Utilizzare le impostazioni di privacy sui social media per controllare chi può vedere i vostri contenuti e interagire con voi. Questo può ridurre il rischio di essere esposti a diffamazioni.
- Mantenere la Calma: Anche se può essere difficile, cercate di mantenere la calma e non rispondere con insulti o rabbia alle affermazioni diffamatorie. Una risposta ponderata può essere più efficace nel difendere la vostra reputazione.
- Fare uno screenshot del commento diffamatorio
- Presentare querela allegando lo screenshot come prova
- Costituirsi parte civile durante il processo penale per chiedere il risarcimento del danno
Ingiuria sui social
L’ingiuria si differenzia dalla diffamazione in quanto presuppone la presenza, sia pure virtuale, della persona offesa. Può dunque configurarsi il reato di ingiuria e non diffamazione se gli insulti avvengono in una chat in tempo reale.
Conclusioni
La diffamazione sui social è un reato che prevede conseguenze penali e civili piuttosto severe. La persona offesa dispone tuttavia di strumenti legali per difendersi e ottenere un risarcimento del danno.
In conclusione, la diffamazione sui social media è una sfida crescente, ma è possibile adottare misure per difendersi. La chiave è reagire in modo strategico, conservare prove e, se necessario, cercare assistenza legale per proteggere la propria reputazione e il proprio benessere.
Domande frequenti
Cos’è la diffamazione sui social?
La diffamazione sui social è una forma aggravata di diffamazione che si verifica quando tramite social network o app di messaggistica istantanea viene offesa la reputazione o l’onore di una persona.
Cosa dice la legge sulla diffamazione sui social?
La legge italiana equipara la diffamazione sui social alla diffamazione a mezzo stampa o con altri mezzi di pubblicità , che è una forma aggravata punita più severamente dall’articolo 595 del Codice Penale.
Cosa si rischia per diffamazione sui social?
Si rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni o una multa non inferiore a 516 euro. Inoltre, si può essere condannati al risarcimento del danno, anche in sede civile.
Come ci si difende dalla diffamazione sui social?
Bisogna fare uno screenshot della diffamazione, presentare querela e costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento del danno. È consigliabile rivolgersi ad un avvocato esperto.
L’ingiuria sui social è uguale alla diffamazione?
No. L’ingiuria presuppone la presenza, sia pure virtuale, della persona offesa al momento dell’offesa. La diffamazione no.