Danno: prevista sanzione ex art. 635, Codice Penale

Ciao a tutti, benvenuti sul mio blog! Sono l’avvocato Mattia Fontana, esperto in diritto penale, e in questo articolo parlerò nel dettaglio del reato di danneggiamento previsto dall’art. 635 del codice penale.Se stai cercando un avvocato penalista ed hai bisogno di una consulenza legale su questo tema, contattami per fissare un appuntamento!

Il danneggiamento è un reato che ricade nell’ambito dei reati contro il patrimonio e che punisce chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende inservibili, in tutto o in parte, beni mobili o immobili altrui.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio:

  • Che cos’è il reato di danneggiamento
  • Quando si configura il danneggiamento
  • Le pene previste per questo reato
  • Le circostanze aggravanti
  • I rapporti con altri reati
  • La giurisprudenza più recente

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, lasciatemi ricordarvi che potete contattarmi in qualsiasi momento per richiedere una consulenza legale personalizzata sul tema del danneggiamento o su qualsiasi altro ambito del diritto penale. Il mio team di avvocati è a vostra disposizione per fornirvi assistenza e tutelare i vostri interessi!

Che cos’è il danneggiamento

Il danneggiamento è un reato previsto e punito dall’art. 635 del codice penale. In particolare, questo articolo punisce chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende inservibili, in tutto o in parte, beni mobili o immobili altrui.

Questo reato rientra nell’ambito dei delitti contro il patrimonio e più precisamente tra i delitti contro il patrimonio mediante violenza alle cose. Il bene giuridico tutelato è appunto il patrimonio.

Per distruggere si intende l’annientamento di un bene tramite demolizione, rottura o scasso.

Disperdere significa far uscire un bene dalla disponibilità del proprietario in modo che non possa più recuperarlo.

Deteriorare vuol dire diminuire il valore del bene che però rimane nella disponibilità del proprietario.

Infine, rendere inservibile significa privare il bene della sua funzione senza necessariamente distruggerlo.

Quando si configura il danneggiamento

Affinché si configuri il reato di danneggiamento, devono sussistere determinate condizioni.Innanzitutto, è necessario che il fatto sia stato commesso volontariamente, con coscienza e volontà. Se il danneggiamento avviene per colpa, non è configurabile il reato.

In secondo luogo, come indica l’art. 635 cp, il danneggiamento deve riguardare beni mobili o immobili altrui. Non è possibile danneggiare un bene di cui si è proprietari.Infine, il danneggiamento deve concretizzarsi nelle condotte di distruggere, disperdere, deteriorare o rendere inservibile il bene.

La giurisprudenza ha chiarito che il danneggiamento sussiste anche quando:

  • si imbratta un treno impedendone la piena visibilità esterna (Cass. penale, n. 37876/2020);
  • si cancellano file dal computer, anche se poi recuperabili tramite tecnico informatico (Cass. penale, n. 19447/2011);
  • si versa il contenuto di fusti tossici nel terreno, anche se l’area era già degradata (Cass. penale, n. 32797/2013).

La pena prevista per il danneggiamento

La pena stabilita dall’art. 635 cp per il reato di danneggiamento è la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

Tuttavia, la pena aumenta se il fatto è stato commesso:

  • Con violenza o minaccia alla persona;
  • Su edifici pubblici o destinati a pubblico servizio;
  • Su beni di interesse storico-artistico;
  • In occasione di manifestazioni pubbliche.

In questi casi, è prevista la reclusione da 1 a 5 anni.

Inoltre, per i reati di danneggiamento la sospensione condizionale della pena è subordinata all’eliminazione delle conseguenze dannose del reato.

Le circostanze aggravanti del reato di danneggiamento

Il reato di danneggiamento può essere aggravato da una serie di circostanze, che comportano un aumento della pena:

  • Violenza o minaccia alla persona: se il danneggiamento è stato commesso usando violenza o minacciando la vittima;
  • Danneggiamento di edifici pubblici: se il fatto ha interessato edifici pubblici, destinati a pubblico servizio o di culto;
  • Cose di interesse storico-artistico: se sono stati danneggiati beni che rivestono un interesse storico, culturale o artistico;
  • Manifestazioni pubbliche: il danneggiamento avviene durante manifestazioni o eventi pubblici.

La legge prevede in questi casi pene più severe, con la reclusione che può arrivare fino a 5 anni.

I rapporti tra danneggiamento e altri reati

Il reato di danneggiamento può entrare in concorso con altri reati. Analizziamo alcune delle principali interazioni:

  • Furto: se la violenza sulle cose è funzionale all’impossessamento, il danneggiamento è assorbito dal furto;
  • Lesioni personali: il danneggiamento con violenza alla persona può essere assorbito dal reato di lesioni se funzionale a queste ultime;
  • Atti persecutori: il danneggiamento, anche reiterato, può concorrere con gli atti persecutori, in quanto offende beni giuridici diversi.

È quindi sempre necessaria un’attenta analisi del fatto e delle circostanze per verificare l’eventuale concorso con altre fattispecie di reato.

La giurisprudenza sul danneggiamento

La giurisprudenza si è più volte pronunciata per definire la portata del reato di danneggiamento e i suoi confini con altre fattispecie.

Ad esempio, la Cassazione ha statuito che:

  • Forzare una serratura integra danneggiamento, per il danno irreversibile arrecato (Cass. 47705/2014);
  • Immittere polveri da una centrale a carbone non è danneggiamento se non sussiste un obbligo specifico di impedirlo (Cass. 4633/2020);
  • Bruciare un locale può integrare il danneggiamento se non comporta concretamente pericolo di incendio (Cass. 47415/2014).

È quindi sempre fondamentale, in caso di accuse di danneggiamento, verificare attentamente il rispetto di tutti i requisiti richiesti dalla legge e dalla giurisprudenza per questo reato.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo analizzato il reato di danneggiamento in tutti i suoi aspetti, delineandone i tratti essenziali e le possibili implicazioni.Ricordiamo che il danneggiamento è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e che la pena può aumentare in presenza di circostanze aggravanti.

Se siete accusati di questo reato o ne siete rimasti vittima, è fondamentale rivolgersi ad un avvocato penalista esperto, per valutare la migliore strategia di difesa.Il mio studio legale, con sede a Roma, è a vostra disposizione per fornirvi consulenza e assistenza personalizzata in caso di procedimenti penali per danneggiamento.

Non esitate a contattarmi per fissare un primo incontro gratuito di orientamento!

Domande frequenti

Il danneggiamento di un’auto parcheggiata è reato?

Dipende. Il danneggiamento semplice di un bene non è più considerato reato dopo la depenalizzazione del 2016. Tuttavia, se l’auto era parcheggiata in un luogo pubblico può configurarsi il danneggiamento aggravato, che è ancora reato.

Quando scatta il reato di danneggiamento?

Il danneggiamento è reato quando viene effettuato volontariamente su un bene altrui e consiste nel distruggerlo, disperderlo, deteriorarlo o renderlo inservibile, in tutto o in parte.

Il danneggiamento volontario è sempre un reato?

No, il danneggiamento semplice di un bene, anche se volontario, dopo la depenalizzazione del 2016 non è più considerato reato, ma solo illecito civile. Rimane reato se ricorrono le circostanze aggravanti previste dalla legge.

Si può andare in carcere per danneggiamento?

Sì, per il reato di danneggiamento aggravato la legge prevede la pena della reclusione da 1 a 5 anni, quindi è possibile anche la detenzione carceraria. Molto dipende però dalle circostanze del fatto e dalla discrezionalità del giudice.

Cos’è il danneggiamento a seguito di furto?

Si tratta di un’aggravante del reato di furto, che si applica quando il reo, al fine di commettere il furto, danneggia il bene che vuole rubare. In questo caso il danneggiamento non è autonomo reato, ma circostanza aggravante del furto stesso.

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