Messa alla Prova e UEPE: Comprendere il Percorso Procedurale

La messa alla prova, introdotta con la legge n. 67/2014 (artt. 168‑bis e ss. c.p.), è una forma di probation giudiziale per reati minori: l’imputato può richiedere la sospensione del processo e delegare all’UEPE la realizzazione di un programma personalizzato (lavori di pubblica utilità, risarcimento, mediazione), con l’obiettivo di estinguere il reato a esito positivo.

Messa alla Prova e UEPE: Comprendere il Percorso Procedurale” si riferisce a un aspetto specifico del sistema penale italiano, concentrandosi sul processo di probation e sul ruolo degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE).

La “Messa alla Prova” è una misura legale che consente la sospensione della pena a determinate condizioni. Si tratta spesso di un’alternativa all’incarcerazione, soprattutto nei casi di reati meno gravi o di chi commette per la prima volta un reato. Il periodo di prova è un periodo critico durante il quale il condannato ha l’opportunità di dimostrare la propria riabilitazione e buona condotta.

L’UEPE svolge un ruolo cruciale in questo processo. Questi uffici sono responsabili della supervisione delle persone sottoposte a libertà vigilata o a misure alternative alla detenzione. I loro compiti comprendono il monitoraggio del rispetto delle condizioni stabilite dal tribunale, l’offerta di sostegno e assistenza per facilitare il reinserimento del condannato nella società e la prevenzione della recidiva.

Il percorso procedurale che prevede “Messa alla Prova e UEPE” è un aspetto cruciale del sistema penale italiano, in quanto cerca di bilanciare l’esigenza di punizione con l’opportunità di riabilitazione. Questo approccio riflette una concezione più ampia della giustizia penale, che non si concentra solo sulla punizione, ma anche sulla rieducazione e sul reinserimento del reo nella società.

Messa alla prova: l’UEPE e il programma di trattamento

L’UEPE (acronimo di Ufficio esecuzione penale esterna) è un organo periferico del Ministero della Giustizia. Il Sito web (fai clic qui per visualizzarlo) del suddetto Ministero indica tutti gli uffici presenti in Italia. Il primo passo da compiere è capire qual è l’UEPE al quale rivolgersi. La scelta viene effettuata in base a dove l’imputato ha la residenza. In secondo luogo il tuo Avvocato richiederà l’elaborazione di un programma di trattamento, necessario per proporre l’istanza di sospensione del procedimento con messa alla prova.

Tale programma, elaborato da un assistente sociale appositamente preposto, deve prevedere al suo interno:

a) le modalità di coinvolgimento dell’imputato, del suo nucleo familiare e del suo ambiente di vita nel processo di reinserimento sociale.

b) le prescrizioni comportamentali e gli altri impegni specifici che l’imputato assume al fine di attenuare le conseguenze del reato, considerando anche il risarcimento del danno ed altri aspetti.

c) le condotte volte a promuovere la mediazione con la persona offesa.

È poi necessario individuare una struttura presso la quale svolgere la prova. Solitamente i Tribunali stipulano Convenzioni con apposite strutture le quali indicano il numero di posti che mettono a disposizione.n Obiettivo primario dello Studio Legale Penale di Roma fondato dall’Avvocato penalista Mattia Fontana, è quello di garantire la miglior difesa e tutela per i propri assistiti. Se necessiti di un Avvocato esperto in diritto penale a Roma contattami per una consulenza.

Come si chiede la messa alla prova?

A questo punto il difensore che hai nominato presenterà un’istanza di sospensione del procedimento con messa alla prova allegando il programma elaborato. Questo atto altro non è che una richiesta con la quale il difensore chiede al Giudice di sospendere il processo al fine di permettere lo svolgimento della prova. Nella prassi risulta difficile che il programma sia pronto già in prima udienza, pertanto di solito si chiede al Giudice un rinvio al fine di consentire la presentazione del programma. Quando il programma sarà pronto il Giudice ne valuterà l’idoneità e pronuncerà ordinanza di sospensione del processo.

Quanto dura il periodo di messa alla prova?

Nel periodo di tempo in cui il processo sarà sospeso (non più di due anni) dovrai svolgere la prova rispettando le indicazioni previste nel programma di trattamento elaborato. Durante lo svolgimento della prova verrai seguito dall’Assistente sociale assegnato al tuo caso, il quale riferirà al Giudice (solitamente ogni tre mesi) sulla esecuzione del programma. Al termine della prova l’Assistente sociale invierà una relazione finale nella quale verrà riportata la valutazione definitiva sullo svolgimento della prova.

M.A.P. e UEPE: conclusioni

Come già spiegato, anche in altri articoli, la messa alla prova può rappresentare un’opportunità da cogliere per chi si trova ad affrontare un processo penale. Tuttavia, presentare la relativa richiesta, curare le relazioni con le strutture competenti ed ottenere un esito positivo relativamente allo svolgimento della prova, non è così semplice. Per questo motivo, se vuoi accedere alla messa alla prova devi affidarti ad un Avvocato che sappia come muoversi. Se credi di aver bisogno di una consulenza contattami. Stai cercando un Avvocato penalista ed hai bisogno di una consulenza? Contattami!

Domande Frequenti

Avvocato ma la messa alla prova e l’affidamento ai servizi sociali sono la stessa cosa?

Assolutamente no. La messa alla prova e l’affidamento ai servizi sociali, sono due istituti giuridici completamente diversi tra di loro. Con la messa alla prova, come meglio spiegato nel video, l’imputato prima della condanna chiede i lavori socialmente utili e all’esito della messa alla prova non verrà emessa nessuna sentenza di condanna. Al contrario, con la richiesta di affidamento ai servizi sociali il condannato, a seguito di una condanna, chiede che la propria pena anziché essere espiata in carcere venga convertita in affidamento ai servizi sociali. Dunque sono due istituti diversi che non hanno nessun punto di contatto tra di loro.

Che cosa accade se non risarcisco il danno concordato con il giudice e la persona offesa?

Se il risarcimento del danno è stato concordato insieme al giudice, ed è dunque condizione di ammissibilità alla messa alla prova, in mancanza del risarcimento o non verrai ammesso a monte alla messa alla prova, oppure accadrà che all’esito dell’udienza finale il giudice dichiarerà l’esito negativo della messa alla prova, poiché non hai rispettato le condizioni indicate nell’accordo.

È possibile la messa alla prova per un reato di omicidio preterintenzionale?

La messa alla prova generalmente non si applica a reati gravi come l'”omicidio preterintenzionale“, data la gravità e la natura del reato.

Avvocato è possibile chiedere la messa alla prova a seguito di una condanna?

Assolutamente no, la messa alla prova per sua natura si chiede prima della condanna, lo scopo della messa alla prova è appunto evitare la condanna, dunque tale domanda è concettualmente sbagliata e la risposta è estremamente semplice: no la messa alla prova non si può chiedere dopo una condanna.

Avvocato non ho un lavoro, posso chiedere comunque la messa alla prova?

Sì certo il lavoro non c’entra nulla con la messa alla prova, non a caso i lavori socialmente utili previsti per la messa alla prova vengono svolti presso associazioni ed onlus, quindi la messa alla prova si può chiedere anche in assenza di lavoro.

Avvocato il mio processo si tiene a Roma, ma io vivo e lavoro a Milano, posso svolgere i lavori della messa alla prova a Milano?

Assolutamente sì, potrai svolgere i lavori della messa alla prova nel tuo comune di residenza e per tale motivo dovrai interfacciarti con l’ufficio esecuzione penale esterno del tuo territorio.

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