Percosse: Cosa Comportano e Implicazioni Giuridiche

L’articolo 581 del codice penale disciplina il reato di percosse, punendo chiunque percuote taluno senza che ne derivi una malattia. Si tratta di un reato contro la persona che lede l’incolumità individuale.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio il significato del reato di percosse, soffermandoci sulla condotta punita, la pena prevista, la procedibilità e la prescrizione. Vedremo inoltre le differenze con il reato di lesioni personali.

Il mio nome è Mattia Fontana, sono un Avvocato penalista. Se hai bisogno di una consulenza sul reato di percosse o su altri reati contro la persona non esitare a contattare il mio studio legale.

Cosa si intende per percosse?

Il reato di percosse punisce chi arreca un’offesa ingiusta ad un’altra persona senza che ne derivi una malattia nel corpo o nella mente.

Si tratta di una condotta di manomissione dell’altrui persona in grado di ingenerare sensazioni di dolore. La condotta posta in essere dall’autore del reato consiste in atti di violenza quali schiaffi, pugni o spintoni.

Secondo la Corte di Cassazione infatti, ai fini della configurabilità del reato di percosse, la condotta di violenta manomissione di un’altra persona richiede un contatto fisico tra l’autore del reato e la vittima anche se mediato dall’uso di un oggetto contundente (Cass. n. 31665/2021).

L’articolo 581 del codice penale

L’art 581 cp punisce qualsiasi individuo che percuote qualcuno quando dal fatto non deriva una malattia nel corpo e nella mente. Classico esempio può essere rappresentato da uno schiaffo al volto dal quale non derivi alcuna conseguenza se non un dolore immediato. Uno dei requisiti essenziali di questo reato è rappresentato dall’ingiustizia degli atti. Le percosse devono infatti essere realizzate in un contesto non autorizzato da leggi o regolamenti, come avviene ad esempio per gli incontri di boxe.

Qual è la pena prevista per il reato di percosse?

Nell’intricata trama del diritto italiano, il reato di aggressione, o “percosse” di cui al Codice penale italiano (art. 581 cp), emerge come un notevole argomento di discussione. Tale reato, inquadrabile nella più ampia categoria dei delitti contro l’incolumità e l’integrità individuale, riguarda primariamente l’illecita violazione fisica della persona altrui.

L’Essenza delle “Percosse”

Approfondendo l’essenza della “percosse”, risulta evidente che questo reato è definito da atti di violenza quali schiaffi, pugni o spintoni, inflitti ingiustamente ad un altro individuo. Significativamente, affinché un atto possa essere classificato sotto questo reato, non deve comportare alcuna malattia o danno mentale alla vittima. Si tratta di una demarcazione unica, che lo distingue dai reati più gravi come lesioni personali, in cui è evidente un danno fisico o psicologico a lungo termine.

I confini giuridici e le conseguenze

Il quadro giuridico italiano è inequivocabile per quanto riguarda le conseguenze delle “percosse”. La legge prevede la pena della reclusione fino a sei mesi o della multa fino a 309 euro. Ma non si tratta solo di una questione riservata ai tribunali penali. La vittima di aggressione ha il diritto di chiedere un risarcimento civile, sia costituendosi parte civile nel procedimento penale, sia avviando una causa civile separata. Questa strada apre la possibilità alla vittima di chiedere un risarcimento per la sofferenza subita, un aspetto vitale della giustizia olistica.

Muoversi nel labirinto giuridico: dalla segnalazione alla prescrizione

Perché nei casi di “percosse” gli ingranaggi della giustizia possano girare, è necessario che la vittima presenti una denuncia formale, passaggio cruciale per avviare un procedimento penale. La legge qualifica questo reato come reato perseguibile a querela della parte offesa. È una sfumatura legale che attribuisce alla vittima l’onere di farsi avanti e chiedere giustizia. Inoltre, come tutte le questioni legali, anche la “percosse” è soggetta alla legge del tempo, con un termine di prescrizione fissato a sei anni. Questo lasso di tempo è fondamentale perché definisce la finestra entro la quale si può cercare giustizia.

La commissione di questo reato tuttavia non comporta unicamente conseguenze di tipo penale. La persona danneggiata potrà infatti decidere di costituirsi parte civile all’interno del processo penale, al fine di richiedere il risarcimento del danno.

In alternativa sarà possibile intentare una causa dinanzi al Tribunale civile e chiedere il risarcimento del danno nei confronti dell’autore del reato.

Qual è il termine di prescrizione per il reato di percosse?

Per quanto concerne la prescrizione va innanzitutto fatta una premessa.Con il termine “prescrizione” si intende la causa estintiva del reato che si verifica nei casi in cui non si sia giunti ad una sentenza emessa nei confronti dell’imputato entro un dato termine temporale individuato dalla Legge.

Il termine coincide (in assenza di atti interruttivi) con la pena prevista per ogni singolo reato, ma non può essere inferiore ai sei anni in caso di delitto. Posto che il reato di cui all’art 581 cp è un delitto, il termine di prescrizione sarà pari a sei anni (tempo che aumenta fino a sette anni e sei mesi se ci sono atti interruttivi della prescrizione).

Il reato di percosse è procedibile d’ufficio o a querela?

Alcuni reati si dicono “perseguibili a querela di parte. Per questi reati è necessario proporre una querela per chiedere la punizione del presunto responsabile.

Il reato di percosse appartiene alla categoria dei reati procedibili a querela della persona offesa. La persona offesa pertanto dovrà presentare un atto di querela se vuole che inizi un procedimento penale a carico del colpevole.

L’unica ipotesi in cui le percosse sono procedibili d’ufficio è quella in cui il reato sia commesso nei confronti di chi svolge attività di cura, assistenza sanitaria o soccorso.

Il reato di percosse è stato depenalizzato?

Qualcuno, sbagliando, ritiene che il reato di cui all’art 581 cp sia stato depenalizzato. Si tratta di una convinzione errata, atteso che ad oggi percuotere una persona continua ad essere un reato, per questo motivo la persona offesa potrà presentare una querela per chiederne la punizione del colpevole.

Differenza tra percosse e lesioni personali

L’art 582 del codice penale prevede il reato di lesioni personali e stabilisce che chiunque cagiona a qualcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

La differenza tra i due reati è rinvenibile nelle conseguenze derivanti dalla condotta dell’autore del reato. Diversamente dalle percosse infatti, le quali non provocano alcuna malattia nella persona offesa, il reato di lesioni è caratterizzato dalla malattia nel corpo o nella mente ingenerata nella vittima.

Querela per percosse: come procedere

Per i reati perseguibili a “querela di parte” è assolutamente necessario proporre una querela per chiedere la punizione del presunto colpevole.

Il reato di percosse rientra in questa categoria, pertanto se sei vittima di questo reato ricordati che per chiederne la punizione dovrai presentare entro tre mesi una querela. In assenza della querela non potrà iniziare alcun procedimento penale.

È possibile ottenere un risarcimento per il reato di percosse?

La persona danneggiata può decidere di chiedere il risarcimento del danno seguendo due strade diverse: mediante la costituzione di parte civile oppure avviando una causa civile.

In entrambi i casi al fine di provare il danno subito sarà necessario fornirsi di alcuni fondamentali mezzi di prova come testimoni o referti e certificati medici.

Conclusioni

Il reato di percosse punisce chi arreca un’offesa ingiusta ad un’altra persona senza che ne derivi una malattia nel corpo o nella mente. Per questo reato è prevista la reclusione fino a sei mesi o la multa fino a 309 euro ed è punito solo a querela della persona offesa. Il termine di prescrizione è di sei anni. Ricorda che percuotere qualcuno può portare a diverse conseguenze negative sia per la propria persona che per il proprio patrimonio. Per questo motivo, in caso di denunce per percosse ti consiglio di rivolgerti ad un Avvocato penalista. Se sei indagato per aver commesso il reato di percosse o un altro reato contro la persona, oppure ne sei vittima contattami. Sarò lieto di offrirti una consulenza.

Domande Frequenti

Cosa si intende esattamente per “percosse”?

Per percosse si intendono gli atti di violenza fisica di lieve entità ai danni di una persona, come schiaffi, spinte, pugni, che provocano dolore ma non malattie.

Il reato di percosse è procedibile d’ufficio?

No, il reato di percosse è perseguibile solo a querela della persona offesa, che deve presentare denuncia entro 3 mesi dal fatto.

Qual è la differenza tra percosse e omicidio stradale in termini di implicazioni giuridiche?

Le percosse si riferiscono a lesioni fisiche inflitte a una persona, mentre l’omicidio stradale riguarda la causazione di morte a seguito di una violazione delle norme stradali. Le implicazioni giuridiche di omicidio stradale sono generalmente più gravi.

Cosa rischia chi commette il reato di percosse?

Il responsabile del reato di percosse rischia la reclusione fino a 6 mesi o una multa fino a 309 euro. Può inoltre essere condannato al risarcimento del danno.

C’è differenza tra percosse e lesioni personali?

Sì, la differenza sta nel fatto che dalle percosse non deriva una vera e propria malattia o lesione fisica, mentre dalle lesioni personali sì.

Come si può dimostrare di aver subito un reato di percosse?

Si possono portare come prove referti medici, testimonianze di persone presenti e fotografie di eventuali lividi o ferite riconducibili alle percosse subite. Spero di averti chiarito il significato del reato di percosse previsto dall’articolo 581 del codice penale. Per qualsiasi dubbio, contattami. Rimango a disposizione.

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